✍
Radio Spore
-
⌚
2021-12-21
-
📁
GR2021
⋉
Egitto, Abdel Fattah, libert di stampa, migrazioni, diritti, Brennero, Argentina, proteste, FMI, estrattivismo, Giornata Mondiale
[30.9 MB
| 25 mins, 8 secs
| 224 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 48000kHz]
Gr della Ciurma Pirata del 21/12/2021
Gr della Ciurma Pirata del 04/03/2021
Gr della Ciurma Pirata del 20/01/2021
Gr della Ciurma Pirata del 27/01/2021
Gr della Ciurma Pirata del 20/01/2021
✍
Radio Wombat
-
⌚
2021-01-06
-
📁
GR2021
⋉
scorie nucleari, scuola, biden, trump, usa, georgia, casa, usb, asia, siria, cua, bologna,
[38.5 MB
| 42 mins, 55 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
Gr della Ciurma Pirata del 06/01/2021
Intervista a Marco Semenzin su fabbriche recuperate, in particolare RiMaflow e Vio.me
Intervento di Rent Strike Bolognina per la diretta del 1 maggio 2020
☷
01
-
✍
Redazione Gr Radio Spore
-
@
Italia, Emila-Romagna, Bologna
-
⌚
2020-04-01
-
📁
GR
⋉
sanit, lavoro, educazione, casa, caccia, stereodon, lavoro, cpr, scuola, campagnadico32, hong kong, colombia, rojava
[24.0 MB
| 23 mins, 37 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
Puntata del Gr di Radio Spore del 01/04/2020
☷
2
-
✍
mezzoradaria, radio città fujiko
-
@
italia, emilia romagna, bologna
-
⌚
2015-06-04
-
📁
s03p35
⋉
mezzoradaria, eat the rich, cucina, cibo, occupazione, mensa, sovranit alimentare, social log, casa, periferia, famiglie,
[20.2 MB
| 21 mins, 19 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
Che Bologna in pentola: Storie di ordinaria repressione nella città bolognese. 4 interviste a quattro realtà che nell'ultimo periodo si sono mosse per ragioni diverse ma con uno strumento comune come: l'occupazione. Si son trovate però una amministrazione sorda e repressiva. Le realtà sentite sono in ordine: eat the rich, social log, hobo e aula C.
☷
1
-
✍
mezzoradaria, radio città fujiko
-
@
italia, emilia romagna, bologna
-
⌚
2014-10-23
-
📁
s03p03
⋉
mezzoradaria, Bologna, Dozza, garante dei detenuti, diritti, detenuti, Desi Bruno, sovraffollamento, celle aperte, lavoro, vitto,
[8.4 MB
| 7 mins, 48 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
BOLOGNA, Dozza: Secondo l'ultimo rapporto della garante dei diritti dei detenuti Desi Bruno, sarebbero detenute 650 persone a fronte dei 450 posti, sarebbe in vigore il regime "celle aperte" con il quale dovrebbero poter stare fuori dalle celle dal mattino fino alle ore 16, si lamenta carenza del lavoro poiché i detenuti lavorano solo qualche mese all'anno a rotazione. La garante però non ha visitato tutte le sezioni e dovrebbe tornare per completare la visita. Scarsità del vitto, alti prezzi del sopravvitto, umidità e infiltrazioni nelle celle e che molti ricorsi per le condizioni inumani e degradanti presentati sono stati respinti dal magistrato di sorveglianza perché ritenuti generici, non fatti bene. - Via Mattei: Ora non è più un CIE ma un HUB, un centro di smistamento dove gli immigrati a decine vengono identificati, alloggiati per un tempo variabile nelle vecchie stanze con qualche grata in meno. L'identificazione viene fatta dopo ogni arrivo, prima di un ricovero. La caccia all'immigrato è tutt'altro che chiusa, in Europa viene infatti lanciata una campagna chiamata Mos Maiorum con la quale vengono appoggiate retate in tutte le nazioni - TERNI: Un insegnante di scuola è stato sospeso dai primi di Settembre per non aver interrotto la lezione per permettere i controlli di polizia a seguito di cani antidroga per altro senza mandato del magistrato -GIUSTIZIA: In pochissimi sono riusciti ad ottenere i fantomatici 8 euro di risarcimento per ogni giorno vissuto in condizioni disumane e degradanti, la maggior parte sono stati respinti per questione di forma ed errori di compilazione dell'istanza, altri invece sono stati respinti dai magistrati a causa di una interpretazione personale di una norma tutt'altro che chiara, dalla impossibilità dei detenuti a reperire le informazioni dai penitenziari attraverso i quali sono passati e dal costo degli avvocati. L'Italia resta comunque sotto osservazione della corte europea dei diritti dell'uomo fino a giugno 2015, ma intanto con una legge truffaldina è riuscita a stralciare 4000 ricorsi - Proliferano le commissioni per avviare una riforma del carcere e della polizia penitenziaria. Nasce voluta da Renzi, un gruppo di super esperti, tra i quali il PM antimafia Gratteri, che stanno studiando una serie di modifiche come la scomparsa del DAP, all'introduzione della riformatio in peius in appello, fino all'abrogazione del rito abbreviato. Riforme discutibili essenzialmente per una netta menomazione del diritto di difesa. - La cassazione dichiara che una condanna anche se passata in giudicato, per delle norme dichiarate successivamente incostituzionali, deve essere ricalcolata. Viene finalmente demolito il tabù della pena definitiva e ne potranno così giovare in automatico, ad esempio, i detenuti imprigionati per la Fini-Giovanardi per cui il PM dovrà riaprire il caso. Ci aspettiamo però commenti sul carico di lavoro, che già a Bologna ritarda gli sconti di pena per procedere con delle questioni ritenute più urgenti - BOLOGNA: Arrivano le motivazioni della sentenza assolutoria per tutti gli accusati nel processo Fuoriluogo per cui nel 2011 uno spazio di documentazione è stato chiuso e 6 persone vennero dapprima rinchiuse in carcere e poi ristrette ai domiciliari per 6 mesi. Una sentenza che è un vero e proprio schiaffo alla DIGOS e a tutti gli altri persecutori, tra i quali si annovera anche la stampa, del Fuoriluogo si legge infatti che la PM Morena Plazi sarebbe caduta in un errore di prospettiva tra i fatti contestati e la gravità delle accuse sostenute. Assoluzione dunque perché il fatto non sussiste, ma per quello che è stato tolto, non basta un "Si c'eravamo sbagliati" - Sabato 18 Ottobre era presenti a Bologna il governatore di Banca Italia Ignazio Visco, per una lettura in un aula universitaria, e in piazza S.Domenico i fascisti di Forza Nuova con l'annunciata partecipazione di Roberto Fiore. Circa 500 partecipanti hanno sfilato in protesta per la presenza di entrambe queste persone e nel corso di alcune scaramucce con i poliziotti schierati a protezione, un compagno è stato arrestato, portato alla Dozza e processato per direttissima lunedì dove la giudice l'ha condannato ad 8 mesi di domiciliari con permesso lavorativo.
☷
3
-
✍
mezzoradaria, radio città fujiko
-
@
italia, emilia romagna, bologna
-
⌚
2014-06-19
-
📁
s02p38
⋉
mezzoradaria, Casa mannaja, Bologna, sgombero, polizia, carabinieri, pompieri, municipale, muratori, idranti, feriti, solidariet, Bolognina, Digos,
[7.1 MB
| 6 mins, 15 secs
| 160 kbps]
- audio [vorbis
| 2ch
| 44100kHz]
Martedì 17 Giugno a Bologna in Via Beverara e Via Zampieri: sgomberi e arresti. Cos'è successo? Solidarietà con i compagni.
✍
Anonimi
-
@
Italia, emilia romagna, bologna, Cir Berneri, cassero di porta santo stefano
-
⌚
2012-10-05
-
📁
Wikipedia
⋉
copyleft, mediattivismo, reti, rete, comunità, wiki, collaborativo, conoscenza, sapere, libertà, diritti
[37.4 MB
| 57 mins, 20 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Dibattito a seguito della presentazione,Condividere saperi: Wikipedia tra utopia e poteri
✍
Piero Tasso
-
@
Italia, emilia romagna, bologna, Cir Berneri, cassero di porta santo stefano
-
⌚
2012-10-05
-
📁
Wikipedia
⋉
copyleft, mediattivismo, reti, rete, comunità, wiki, collaborativo, conoscenza, sapere, libertà, diritti
[25.9 MB
| 35 mins, 35 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
La comunità di Wikipedia in lingua italiana è composta da 806 051 utenti registrati, dei quali 8 079 hanno contribuito con almeno una modifica nell'ultimo mese e 109 hanno un ruolo di servizio. Gli utenti costituiscono una comunità collaborativa, in cui tutti i membri, grazie anche ai progetti tematici e ai rispettivi luoghi di discussione, coordinano i propri sforzi nella redazione delle voci.
Le licenze , dal copyright al pubblico dominio, le licenze creative commons, come tutelare la paternità dell'opera, pittaforme di diffuzione per con licenze Creative Commons
DRM e trusting computer, le misure preventive all'infrazione del copyright
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
Nell’ambito della Manifestazione Nazionale di Genuino Clandestino
(Bologna, 27 settembre – 2 ottobre),
Da Rosarno a Nardò. Crisi e lotte nell’agricoltura meridionale
In molte zone del Sud Italia l’agricoltura versa in uno stato di crisi profonda e duratura ed è strozzata dalla grande distribuzione organizzata. Il settore si regge soprattutto sfruttando pesantemente i braccianti stranieri, le cui condizioni di vita e di lavoro sono drammatiche.
Far fronte a questa situazione è da anni urgente e necessario. In questo incontro ci confronteremo con alcune delle esperienze più interessanti che si occupano di questi temi: l’associazione EquoSud, che nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) costruisce progetti che uniscono braccianti africani, piccoli produttori di agrumi e gruppi di consumatori critici; e le realtà che la scorsa estate hanno dato vita allo sciopero dei braccianti africani a Nardò (Lecce).
Ne discuteremo con:
Gianluca Nigro (associazione Finis Terrae, Puglia)
Yvan Sagnet (portavoce dei braccianti in sciopero di Nardò)
Moussa Sangare (assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma)
Michele Trungadi (contadino, associazione EquoSud)
Introduce: Mimmo Perrotta
www.campiaperti.org
I presenti durante il dibattito spaziano su diversi argomenti. Circa in ordine si tratta di: 1) piattaformismo.. con chi allearsi? 2) e il ruolo delle donne? gli anarchici e il maschilismo 3) le donne spariscono dalle ricostruzioni storiche 4) l'antifascismo di tutti i giorni, quando spesso vengono ricordati solo gli eroismi. 5) revisionismo da sinistra. arditi del popolo e bandiere tricolori. 6) anarchismo e interventismo, strada iniziale ma non continuativa 7) sindalismo 8) attenzione antifascista incentrata sul classico fascista e pericolosità dei fascismi
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione. No comment: Il libro contiene una selezione di murales e disegni fatti da Cyop&Kaf.
Terribilmente soli, o quasi, questi oramai ricercati artisti (ricercati più dalla Digos che dai collezionisti) continuano imperterriti nel loro maniacale impegno di diffusione di segni “anomali, irrequieti, talvolta inquietanti”.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
“Bologna è una città in crisi. Una crisi istituzionale, ma sopratutto una crisi politica le cui origini vanno rintracciate indietro nel tempo. Come affrontarla evitando la lamentazione fine a se stessa, la mitizzazione del passato, la protesta di stampo demagogico e populista, la rassegnazione a un degrado culturale che sembra inarrestabile? Abbiamo riunito in questo volume voci che appartengono a culture, generazioni e professioni diverse, accomunate dalla volontà di non rimanere alla superficie dei problemi affrontati, di evitare luoghi comuni, di porre domande scomode e cercare risposte accomodanti. L’obiettivo è quello di stimolare un dibattito vero in una città smarrita, ma che non vuole rinunciare alla propria cultura civile. Una città che non trova luoghi e occasioni per interrogare se stessa ed elaborare progetti per il futuro, e rimanere inascoltata da un ceto politico prigioniero della propria autoreferenzialità”.
Un libro per comprendere la crisi di Bologna e stimolare un dibattito reale al di fuori del circuito autoreferenziale della politica, in evidente crisi di legittimazione.
Tutti son in pausa estiva, chi a Finale di Pollina, chi in giro.. La Kiki solo in studio, si lamenta e se la canta e balla da sola. Si parla, dello sgombero in via Legnano del 21 luglio, del report sull'ultima riunione di abitare nella crisi , del prossimo anti mtv day e varie ed eventuali.
Pratiche di sindacalismo metropolitano nei territori. I movimenti per il diritto all'abitare dentro le contraddizioni della nuova composizione di classe meticcia con interventi per il diritto alla casa di Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Milano, Parma, Modena
Pratiche di sindacalismo metropolitano nei territori. I movimenti per il diritto all'abitare dentro le contraddizioni della nuova composizione di classe meticcia con interventi per il diritto alla casa di Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Milano, Parma, Modena
Pratiche di sindacalismo metropolitano nei territori. I movimenti per il diritto all'abitare dentro le contraddizioni della nuova composizione di classe meticcia con interventi per il diritto alla casa di Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Milano, Parma, Modena
Presentazione del libro Outsider Metropolitani, all'interno della rassegna MeryXM
Presentazione del libro Outsider Metropolitani, all'interno della rassegna MeryXM
Tavola rotonda che si propone di mettere al centro della discussione i cambiamenti del settore editoriale avvenuti negli ultimi anni e le condizioni di lavoro di chi vi opera in modo spesso precario e senza tutele.
Tre brani scelti, che raccontano la precarietà nell'editoria. Estratti dal sito di ReRePre
✍
Mario Guaraldi
-
@
Modo info shop via mascarella 24/b - Bologna
-
⌚
2010-03-26
-
📁
Fuori Fiera
⋉
giornalismo, lavoro precario, editoria, ReRePre, Rete dei Redattori Precari, Modo Info Shop, traduttori, sindacalismo, passi precari, AIE, editori
[8.9 MB
| 17 mins, 21 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
✍
Sandra Biondo
-
@
Modo info shop via mascarella 24/b - Bologna
-
⌚
2010-03-26
-
📁
Fuori Fiera
⋉
giornalismo, lavoro precario, editoria, ReRePre, Rete dei Redattori Precari, Modo Info Shop, traduttori, sindacalismo, passi precari, AIE, editori
[6.5 MB
| 12 mins, 48 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
✍
Luigi Bernardi
-
@
Modo info shop via mascarella 24/b - Bologna
-
⌚
2010-03-26
-
📁
Fuori Fiera
⋉
giornalismo, lavoro precario, editoria, ReRePre, Rete dei Redattori Precari, Modo Info Shop, traduttori, sindacalismo, passi precari, AIE, editori
[7.0 MB
| 13 mins, 28 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
✍
Simona Bagalà, Francesca Bovone
-
@
Modo info shop via mascarella 24/b - Bologna
-
⌚
2010-03-26
-
📁
Fuori Fiera
⋉
giornalismo, lavoro precario, editoria, ReRePre, Rete dei Redattori Precari, Modo Info Shop, traduttori, sindacalismo, passi precari, AIE
[6.3 MB
| 10 mins, 59 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Risposta al comunicato per l' assenza dell' associazione editori (AIE) e racconti dal vero di due redattrici: le loro esperienze lavorative e contrattuali.
✍
Alessio Festi
-
@
Modo info shop via mascarella 24/b - Bologna
-
⌚
2010-03-26
-
📁
Fuori Fiera
⋉
giornalismo, lavoro precario, editoria, ReRePre, Rete dei Redattori Precari, Modo Info Shop, traduttori, sindacalismo, passi precari, AIE, editori
[8.5 MB
| 14 mins, 21 secs
| kbps]
- audio [
| 2ch
| 44100kHz]
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
Come tutelare la proprietà intellettuale? Affermare i diritti di paternità di un’opera? Una passeggiata a voce tra Copyright, Copyleft, Creative Commons e le angosce degli Artisti.
Come tutelare la proprietà intellettuale? Affermare i diritti di paternità di un’opera? Una passeggiata a voce tra Copyright, Copyleft, Creative Commons e le angosce degli Artisti.